Ogni tanto, seminando bene, qualcosa si raccoglie, inaspettatamente direi anche. A una settimana esatta dall’inizio della produzione de “La notte di San Silvestro” del Maestro Miani, mi trovo in terra Svizzera per fare conoscere la mia voce, su invito.
Questo cantante tuttavia si ritrova con una tosse che persiste da un mese e che non accenna assolutamente a voler passare. L’altro ieri infatti mi è toccato telefonare al centro di foniatria di Padova ed impietosire una gentile Dottoressa, che mi ha visitato privatamente in extremis. Diagnosi : corde vocali sanissime (ma questo già lo sapevo), ma laringe molto arrossata. E la tosse? Non si sa, forse secchezza (?).
Fatto sta che un cantante in questo caso non ha molte possibilità, se non cercare di mantenere un’ alta idratazione, regolando anche correttamente la dieta in modo da non stimolare troppa produzione di succhi gastrici e quindi andare a esacerbare una situazione di secchezza e infiammazione (il famoso reflusso!). Pochi sanno infatti che l’attività del cantante, per via della meccanica propria del sostegno diaframmatico, va a stimolare i cardias, che non è molto contento di tutto questo lavorio…
Non appena ha messo piede in solo svizzero ho capito che non sarebbe stato facile cercare di cibarsi in modo abbastanza sano in questi giorni. Chiaramente il costo della vita è molto più alto che in Italia, senza contare il cambio sfavorevole per l’euro contro il franco. Fatto sta che, senza entrare nello specifico, è stato un salasso per le mie tasche cercare di sopravvivere in questo giorno e mezzo trascorso qui.
Mettiamoci anche il fatto che per non dover fare un mutuo uno cerca una sistemazione abbastanza economica e, nonostante un accurata selezione, mi è capitato di finire in un ostello (che qui però chiamano hotel, un po’ ingannevolmente secondo me) e in una camera condivisa. Nonostante la sorte sia stata con me almeno in questo caso propizia, in quanto in camera mi sono ritrovato da solo, mi accorsi presto che la struttura stava proprio nella via più caotica della movida di Zurigo. Vi dico solo che nonostante fossi al quarto piano, è stata un’impresa ardua riuscire a dormire decentemente.
Che dire, non solo è un lavoro difficile, non solo si studia tutta la vita, non solo si investe veramente tutto, ma bisogna anche fare i conti con la sorte e la salute che spesso ti gioca brutti scherzi. Spero che questa testimonianza sia di conforto a qualche (sf)ortunato cantante che come me, lotta ogni giorno.
Per il resto… Fingers crossed 🤞🏻 🤞🏻 🤞🏻!